A proposito di questo blog

In questo spazio scrivo alcune delle mie storie o parti di esse, haiku e poesie che amo condividere con amici e parenti. Troverete anche immagini e video che mi piacciono, ma dei quali non sono autrice. Le cose che invece sono create da me sono soggette ai Creative Commons e siete liberi di leggerle e citarle, ma non di appropiarvene. I Post si leggono in ordine cronologico, in fondo ad ogni pagina cliccare su "Post più vecchi" per scorrere a ritroso i contenuti. Si cercano anche per
"etichetta": racconti, haiku, poesie, ecc.

giovedì 1 novembre 2012

Audrey è rappresentata in "Colazione da Tiffany" nella prima foto, ma non so da quale film sia stata tratta l'altra, so solo che è bellissima.
Marylin Monroe, grande attrice, l'ammiro tanto, poi è davvero bella. In questa foto mi piace particolarmente, è molto sofisticata.

Il gufo colorato

IL GUFO COLORATO

In un bosco, chiamato bosco boccanera, abitava una famiglia di gufi. Il Babbo era un gran gufone grosso e grigio; mamma gufo era un misto di colori grigio, beige e nero e poi il  loro figlio, che chiamarono variopinto, perché era tutto colorato. L'ala destra era verde, quella sinistra fucsia, il pancino nero, la testa mezza gialla, mezza arancione  con punti rossi, mentre le zampe erano una celeste e l'altra viola. 

Persino la cacca la faceva multicolore. Il problema era che tutti lo prendevano in giro, mentre la mamma lo consolava:
- Non ti preoccupare, vedrai che un giorno, quando capiranno chi sei veramente, si ricrederanno e se ne pentiranno assai.
Ma questo non confortava il piccolo variopinto.
Una notte che pioveva fitto fitto, non appena la pioggia cessò, variopinto spiccò il volo e formò un arcobaleno notturno pieno di colori fosforescenti e tutti i gufetti lo guardarono stupiti:

-Wow! - esclamarono.
Così nacque l'arcobaleno notturno e tutti amarono variopinto, da quel giorno.

venerdì 27 aprile 2012

ai giardini

Oggi 27 aprile 2012 sono andata ai giardini con Champy, la mia porcellina d'India, detta anche cavia. Ho incontrato un bambino stupendo, Bernardo!! Faceva schiantare dalle risate; a Bernardo è piaciuta molto Champy così gli ho chiesto

 << ti piace Champy? >>

 << molto>> 

<< ma tu hai un animale domestico?>>

 << No, ho solo un fratellino rompiscatole!!!>>

  << Come rompiscatole?! >> 

<< Si rompiscatole, e il brutto è che ha il mio stesso cognome!! Tutti uguale in famiglia: la mamma Riddi, il babbo Riddi, Alberto Riddi e poi io con lo stesso cognome, ma mio fratello non ha 5 anni come me, io sono grande!!

 Io avevo una tartaruga però,  si chiamava Camomilla e faceva le magie, faceva apparire il thè e io e Alberto lo bevavamo e diventavamo ciccioni>>.

Bernardo era buffissimo e molto simpatico.

sabato 31 marzo 2012

il vento


Danzando dolcemente
nell'aria, silenziosamente
soffiava,
mentre il lupo
ululava,
uggiolava,
lo avvolgeva. Era il vento.

la notte

La signora della notte
invade il cielo azzuro
la luna è apparsa nel cielo stellato
le luci si spengono,
il mondo si addormenta.
Solo la signora della notte
rimane vigile e attenta.

la pace

la colomba volava
libera nel cielo azzurro, limpido,
teneva stretto,
nel becco
un rametto d' ulivo.
La gente
triste e pensierosa
alzò gli occhi al cielo,
vide la colomba che portava la PACE.
Tutti sorrisero e l' arcobaleno nacque
ai piedi del monte,
la colomba felice svolazzando quà e là
portava la pace nel mondo.

mercoledì 21 marzo 2012

Albero amico mio

Albero, amico mio
il sussurro del vento accarezza le tue foglie,
fiori di pesco sbocciano in primavera
gocce di pioggia sfiorano il tuo tronco:
rugoso, come le mani di un'anziana signora.

Il sole

Illumina il cammino,
scalda il cuore da vicino,
è il grande dio del cielo
è un arancione velo;

ha una bella voce,
è la voce della luce.

Autunno

piove e
sotto le foglie un fungo
nasce

Inverno

fiocchi di neve
scendono dalle
nubi in città

Primavera

vanno volando
nel cielo le rondini
vendono gioia

estate

il sole spunta
cessato è
un temporale

La città Dolcepaese

Ciao, mi presento. Sono Valentina, ho tredici anni, i miei occhi sono azzurri come il cielo, la mia pelle è candida come la neve, i miei capelli sono fili d'oro prezioso.
Ieri mattina mi è successa una cosa davvero stramba, adesso ve la racconto.
Ero in salotto a guardare un fantastico film alla TV, "Guerre stellari" quando, ad un certo punto, la corrente andò via e davanti a me apparve un omino basso e cicciuto che mi prese per mano e pronunciò queste parole: "Ciocco qui, ciocco là, cioccoluto, cioccosà!!".
Insieme ci teletrasportammo in un ultramegaextraipergalattico paese chiamato appunto Dolcepaese. Le case erano fatte  di biscotto e le finestre di gelatina alla fragola, le porte erano di marzapane e i tetti fatti di tante, piccole ciliegine candite e il caminetto, naturalmente, di caramello. Perfino le strade erano fatte di cioccolato!!! Che squisitezza, pian, pianino mi avvicinai ad una casetta e diedi un bel morso ad una finestra; ma subito dopo sentii un urlo "Ma che fai citrulla!!".
Io mi girai, era stato l'omino cicciuto ad urlarmi "Ti rendi conto? E' come se io così per golosità  iniziassi a mangiare la porta di casa tua. Non è molto carino!!" mi brontolò.
Allora risposi "Ma questa non è una casa normale, è fatta di tanti dolciumi, non lo vedi? A proposito chi sei tu?!?".
"Sono Ciccio Caramella e questa sì che è una casa normale, anzi normalissima". Mi rispose quel tizio strano (ma parecchio).
"Oh, scusa, non mi sono presentata, sono Valentina".
"Lieto di conoscerti Valentina, giustamente ti chiederai perchè sei qui, o sbaglio?" disse aggiustandosi la cravatta.
"Beh ..." dissi venendo interrotta.
"Come pensavo, ora ti spiego. Tu sei qui perchè ti ha richiesto Cioccolinda, la regina di Dolcepaese".
"Ma che vuole da me, io non c'entro nulla" mi affrettai a rispondere.
"Boh e chi lo sa? Lo sa solo lei, però ho sentito accennare alla famosa Fontana dei Bignè, in effetti da qualche giorno l'hanno chiusa, però non so niente di più; ora andiamo".
Allora ci avviammo verso il castello detto Castello delle Delizie.
La regina Cioccolinda era magra e alta, così bella!! I suoi capelli rosa come la glassa che si spalma sulle ciambelle e i suoi occhi neri come la liquirizia, la sua pelle scura come la cioccolata. Molto simpatica la regina, che appena entrati ci accolse "Entrate, venite, come ti chiami bella bambina terrestre?"
"Valentina" risposi.
"Molto bene, ma facciamo in fretta, la Fontana di Bignè si è bloccata, non funziona più, è un disastro!! Voi terrestri avete magici poteri, aggiustala tu per favore".
"Ci proverò" dissi " ma non sono sicura di farcela".
Lei annuì e mi fece accompagnare dal maggiordomo fino alla fontana.
La esaminai bene: era un grosso tubo di nutella, incastonato in un una parete di mentine.
Io sospirai "Che buone le mentine!!" e diedi una leccata di nascosto.
Entrai nel buco di nutella, lo percorsi fino in fondo e lì erano bloccati una montagna di pasticcini: alla crema, al cioccolato, alla frutta e altro ancora; toccai la montagna di bignè che barcollò, infine crollandomi addosso, ero avvolta da pasticcini di ogni genere e la fontana era aggiustata.
Come premio la Regina mi regalò una matassa di zucchero filato che mangiai con gusto.
Quando venne il momento di tornare a casa io volevo restare lì, ma la mia mamma, il mio babbo e mio fratello, che fine avrebbero fatto?
Così Ciccio Caramella mi diede una gomma da masticare rosa e gialla che misi in bocca e in un attimo ... hop! Era a casa mia, oh che bella avventura!!!

venerdì 24 febbraio 2012

The Fantastic flying books

The Fantastic Flying Books of Mr Morris Lessmore Trailer from Moonbot Studios on Vimeo.

Cuccioli di scimmie


Cosa accadrebbe se nel mondo improvvisamente sparissero i soldi

Firenze, 1 maggio 2010

Mattia e Tessa erano fratello e sorella. Quando Mattia e Tessa erano ai giardini e schiantavano di caldo accadde una cosa molto, ma molto strana.
"Sto morendo di caldo!" disse Mattia mentre beveva la sua aranciata
"Eh già, fa proprio caldo" aggiunse Tessa mentre si sventolava con una cartolina
"Muoviamoci, abbiamo promesso alla mamma che saremmo stati alla banca a ritirare delle banconote che le servono".
"OK" commentò Mattia.
Arrivati in banca videro un cartello con scritto CLOSED, così Mattia si precipitò a guardare da più vicino.
"No, non può essere chiusa! Il babbo e la mamma sono al verde, in casa siamo rimasti con poco cibo e i soldi ci servono per vivere" gridò Mattia, lamentandosi.
Tessa vide qualcuno dentro la banca così con l'aiuto del fratello provò a spingere il portone con tutte le sue forze. Il portone si spalancò, Mattia e Tessa videro loro padre parlare con un impiegato della banca
"Come è possibile?!" ripeteva loro padre
"Babbo!" gridò Mattia "Cosa ci fai qui?"
Il babbo, senza ascoltarlo borbottava:
"Non ci sono più soldi, neanche un centesimo, come faremo?".
"Spiegati meglio" chiese Tessa.
"Li hanno rubati?" si domandava tra se e se, senza ascoltare la figlia.
"Per favore ascoltaci!!" gridò Mattia innervosito.
"Cosa è successo?", aggiunse, sempre più teso.
Il padre allora li ascoltò e iniziò a parlare:
"Oh, tesorini miei, vedete io sono venuto qui circa un'oretta fa per ritirare qualche soldo, solo che quando sono arrivato non c'era più nemmeno un centesimo, ma non solo non c'erano più i miei soldi, mancavano pure quelli della mamma, quelli della vicina di casa, dello zio e della zia, oh tantissime anzi tutte le persone del mondo non hanno più uno spicciolo nel portafoglio e nemmeno in banca!".
"Cosa?" esclamarono all'unisono Tessa e Mattia.
"E' impossibile, non può essere vero, come è accaduto?" chiese Tessa e l'impiegato della banca le rispose:
"Non lo sappiamo, è accaduto stanotte, perchè fino a ieri i soldi c'erano."
Tessa e Mattia tornarono a casa e raccontarono alla loro mamma l'accaduto.
Dopo cena i ragazzi andarono a letto e prima di addormentarsi pensavano e ripensavano a dove potevano essere nascosti i soldi:
"Negli igloo del Polo Nord!" tentò Tessa
"In Africa o nelle piramidi egizie, ipotizzò Mattia"
"Ma certo, sono sicura che i soldi sono finiti nelle misteriose piramidi egizie".
Così estrasse da uno scaffale un grosso libro con la copertina di velluto rosso. Tessa lo aprì e andò a pagina 4792 dove, in stampatello maiuscolo c'era scritto Le piramidi egizie, poi Mattia lesse ad alta voce:
"Se le piramidi egizie tu vuoi attraversare allora una parolina dovrai pronunciare: speliriacum seiceltnum sarcustnum".
La loro stanza sparì e si ritrovarono con vesti di lino all'ingresso di una piramide, prendendosi per mano entrarono nella piramide. All'inizio era tutto buio, poi intravidero delle luci, erano candele accese e al centro della stanza c'era una cassaforte, Mattia cercava di aprirla, poi Tessa domandò:
"E chi l'avrà messa una cassaforte proprio qui?"
"Non ne ho idea" rispose Mattia
"Lì c'é una chiave, prova ad aprire la cassaforte" gridò Tessa.
Mattia afferrò la chiave ed aprì la cassaforte.

E la storia continua ....


giovedì 23 febbraio 2012

Chi è troppo presuntuoso fa spesso una brutta fine

Giovedì 8 aprile 2009

Un giorno un gatto decide di andare a fare una passeggiata nei dintorni, vide un altro gatto più secchino e con il pelo spelacchiato.
Il gatto più bello disse:
"Scusami, ma perhè sei così brutto?".
Il gatto secchino rispose:
"Perchè sono un gatto randagio, è normale per me, non posso nemmeno lavarmi".
Subito dopo il gatto più bello riprese a parlare:
"Io allora sono proprio fortunato e bello, ho il pelo liscio e lucido, tanto cibo e un bel divano su cui sdraiarmi quando sono stanco".
Il gatto randagio continuò:
"Io posso mangiare solo quello che trovo tra la spazzatura".
Si girarono e ognuno andò per la sua strada.
La padrona del gatto più bello iniziò a starnutire e così decise di farsi visitare dal dottore. Tornò a casa e disse al marito:
"Tesoro! sono allergica ai peli di gatto, forse sarà meglio mandare via il nostro!". Il marito che da un pò avrebbe voluto sbarazzarsi del gatto e non aspettava altro annuì e disse:
"Giusto!".
Così il povero gatto venne mandato via. Il poveretto non sapeva cacciare nemmeno un topo e diventò secco e spelacchiato. Dopo una settimana i due gatti si incontrarono di nuovo, il gatto che prima era brutto era stato adottato da una vecchina dei dintorni che gli dava cibo a volontà. L'altro gatto, che ora era brutto parlò:
"Oh povero me perchè la mia padrona è allergica ai gatti? Adesso la mia vita è andata in rovina". L'altro aggiunse:
"Visto a vantarti tanto? Ora sono io quello bello e tu quello brutto".



Betmen


Betmen from Péter Vácz on Vimeo.

The Boy and the Bear


The Boy and the Bear from Péter Vácz on Vimeo.

L'école des ruisseaux (French version)


L'école des ruisseaux (French version) from Péter Vácz on Vimeo.

mercoledì 22 febbraio 2012

Un giorno di pioggia

19\04\2010
Un giorno di pioggia


Era notte fonda,Viola era in campagna. Stava raggomitolata fra le calde coperte che aveva comprato al mercato pochi  giorni prima. Viola non riusciva a dormire, così  si alzò dal letto, si mise le pantofole  e si diresse in soggiorno. Si sedette sulla potrona davanti alla finestra. Fuori c'era un  vento fortissimo, l'acqua scosciava sull' erba dove solitamente  pascolavano le pecore e le mucche del signor Gianni. Gl alberi  si piegavano a destra e  sinistra a causa del vento. La cavalla vigilava il recinto, con quei tuoni non si sentiva al sicuro perciò cercava di proteggere il suo puledrino. Tuoni, fulmini e saette spaventavano a morte le galline ma sopratutto mamma chioccia e i suoi pulcini. La tovaglia ripiegata  su tavolo in giardino volò via andandosi ad impigliare in un ramo dell'ulivo.Nell' orto le susine cadeano da' albero  e i fiori del pesco venivano trasportati via.I pomodori erano  sparpagliati per tutto l'orto.Viola osservava il temporale: era terribile, le mucche si agitavano e altrettanto facevano le pecore e le capre.Viola si alzò si infilò il giubbotto del suo babbo  gli scarponi che le avea regalato lo zio e  uscì di casa, raccolse tutti  frutti caduti a terra  e li mise in un grande  cesto,  recuperò la tovaglia  e cercò di tranquillizzare  gli animali; alla cavalla e al piccolo puledrino diede del fieno, raccolse  le uova delle galine e diede loro della frutta (un po' ammaccata),  caduta durante i temporale. Tornò a casa, ora era stanchissima, aveva un gran sonno, si buttò sul letto e si addormentò.