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In questo spazio scrivo alcune delle mie storie o parti di esse, haiku e poesie che amo condividere con amici e parenti. Troverete anche immagini e video che mi piacciono, ma dei quali non sono autrice. Le cose che invece sono create da me sono soggette ai Creative Commons e siete liberi di leggerle e citarle, ma non di appropiarvene. I Post si leggono in ordine cronologico, in fondo ad ogni pagina cliccare su "Post più vecchi" per scorrere a ritroso i contenuti. Si cercano anche per
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mercoledì 22 febbraio 2012

Un giorno di pioggia

19\04\2010
Un giorno di pioggia


Era notte fonda,Viola era in campagna. Stava raggomitolata fra le calde coperte che aveva comprato al mercato pochi  giorni prima. Viola non riusciva a dormire, così  si alzò dal letto, si mise le pantofole  e si diresse in soggiorno. Si sedette sulla potrona davanti alla finestra. Fuori c'era un  vento fortissimo, l'acqua scosciava sull' erba dove solitamente  pascolavano le pecore e le mucche del signor Gianni. Gl alberi  si piegavano a destra e  sinistra a causa del vento. La cavalla vigilava il recinto, con quei tuoni non si sentiva al sicuro perciò cercava di proteggere il suo puledrino. Tuoni, fulmini e saette spaventavano a morte le galline ma sopratutto mamma chioccia e i suoi pulcini. La tovaglia ripiegata  su tavolo in giardino volò via andandosi ad impigliare in un ramo dell'ulivo.Nell' orto le susine cadeano da' albero  e i fiori del pesco venivano trasportati via.I pomodori erano  sparpagliati per tutto l'orto.Viola osservava il temporale: era terribile, le mucche si agitavano e altrettanto facevano le pecore e le capre.Viola si alzò si infilò il giubbotto del suo babbo  gli scarponi che le avea regalato lo zio e  uscì di casa, raccolse tutti  frutti caduti a terra  e li mise in un grande  cesto,  recuperò la tovaglia  e cercò di tranquillizzare  gli animali; alla cavalla e al piccolo puledrino diede del fieno, raccolse  le uova delle galine e diede loro della frutta (un po' ammaccata),  caduta durante i temporale. Tornò a casa, ora era stanchissima, aveva un gran sonno, si buttò sul letto e si addormentò.